lunedì 30 maggio 2011

MI PARE CHIARO...

...mi pare chiaro che i venti cambiano e i tempi cambiano. Il ventennio fascista è durato...vent'anni, appunto. E il Berlusca? Che intenzioni ha...mah, ragazzi, i tempi cambiano...e io dico e dirò sempre
Hasta la victoria!
Siempre!

Benigni esilarante!!!!!!!




venerdì 27 maggio 2011

Chi di forchetta colpisce...

...di forchetta perisce (non esageriamo).
Tre giorni di virus intestinale possono bastare. Il dottore dice: mangiare meno, bere tanto, meno sale, più acqua, meno questo più quell'altro. L'equazione appena descitta tra parentesi a forma di enterogermine e tachipirine e altre ine di varia specie.
A questo punto mi chiedo se quello che riteniamo essere l'organismo più evoluto (cioè noi) sia una balla o una speculazione scientifica.
Come può un essere diversi milioni di volte più piccolo di noi rallentare, offuscare, confondere, sedare un essere talmente evoluto.
Che poi "evoluto"...solo in un senso squisitamente evoluzionistico. Basta guardare le trasmissioni (senza offesa per la categoria) per casalinghe (e ammalati di virus in attesa di giudizio) che le varie reti propinano la mattina, per rendersi conto che milioni di anni sono serviti solo alla posizione eretta. Molto meglio quando il cervello era più vicino al suolo.
Almeno si sentiva il profumo dell'erba e i sensi (quelli veri) erano all'erta.
Mah.
Poi, nel post-delirio da reclusione a casa mi viene da fare un'osservazione anche sui virus informatici. Ci avete mai pensato che quando il nostro PC ne becca uno cadiamo in uno stato di simil-depressione (molto soft s'intende) che ci avvilisce, ci butta a terra e ci lascia senza forze? Il mio è un delirio lo so, ma qualcuno ha scoperto qualcosa di interessante che appena finite di leggere il post vi invito a scoprire al link seguente:


http://hardwaregadget.blogosfere.it/2010/04/usa-scoperto-un-virus-per-pc-che-si-trasmette-alluomo-e-allarme.html



Per una questione di buon gusto non vi parlo di ricette. Mi sembra dissonante, so che capirete.
Però un consiglio per una buona visione ve lo voglio dare: la trilogia di Fantozzi.
Un personaggio comicità la quale potrà sembrarci un pò demodè questo è vero, ma che fornisce vari spunti di riflessione sulla condizione del nostro tempo. Il come eravamo prima di arrivare al come stiamo.
E come stiamo? 
Io adesso molto meglio, grazie!

Au revoir Shoshanna!

lunedì 23 maggio 2011

Spot! (che è poi l'anagramma di post...)

Confesso che odio la pubblicità.
Ne odio soprattutto l'inutile e intermittente insistenza fra un fotogramma e l'altro di un ottimo film (quelle rare volte che... un DVD? No, stasera no). Ne odio lo spudorato tentativo di prenderci per deficienti.
Ma a volte possono accadere cose strane. Come in questa pubblicità in cui giochi sonori e visivi impegnano il cervello non solo per convincerci che quello è un buon prodotto, no. Qualcuno deve aver sentito il canto iridato di un tramonto prima di pensare a questo spot. Io, da parte mia, che di canti iridati sono pratico, mi sono lasciato solleticare gli occhi dai colori, le orecchie dalle note che si rincorrono. La mente, infine, dalle immagini che ho con tanta cura conservato nel mio tempo.
Che ora è anche il vostro.



L'asparago colpisce ancora

Finalmente l'asparago ce l'ha fatta! Stasera sarà dei nostri! E vai con il risotto (vedasi precedenti post)!


domenica 22 maggio 2011

Correva l'anno...1986

Questo è uno dei video più demenziali che abbia mai visto. Però era una hit dell'epoca. Chi se la ricorda vince il singolo autografato da Bruce e Bongo....posto che riesca a capire che fine abbiano fatto! Qualcuno mi aiuta?


Falco e dintorni

Qualcuno forse lo ricorderà, altri forse no...ma quest'uomo ha fatto epoca. E anche il brano che allego a questo post. Era il 1985, avevo 12 anni. E già avevo le idee chiare su cosa non avrei ascoltato e cosa, forse, avrei continuato ad ascoltare...
Signori, con grande piacere, Mister Falco


Post cumulativo

Eh sì, l'avevo detto che non era un diario questo...poi mettici il PC che mi canta ARRIVEDERCI AMORE CIAO!, un gattino bagnato che qualcuno o qualcosa ha infilato dentro il portoncino di casa mia...e poi mettici ancora gli amici (compagni, fratelli, ciao cari!) romani venuti a farmi mangiare del buon pesce...e infine questo e quell'altro ed eccoci qui. Ricette neanche l'ombra.
Si parla di film. E che film

Bastardi senza gloria (2009)

Diciamolo pure: il vero protagonista di questo "delizioso" film della Iena Tarantino è proprio lui, il colonnello Hans Landa. Ironico, galante, cinico, buon detective, amante della buona tavola...Eh sì cari miei. Questa è la prima volta che un ufficiale nazista, malgrado i suoi crimini, mi sta persino simpatico. Tanto da desiderare, fino alla fine, la buona riuscita del suo personalissimo colpo di stato.
Il colonnello Landa (interpretato dal "bastardo" austriaco Christoph  Waltz) ci tende la mano, portandoci in una Francia al suo primo anno d'occupazione tedesca. E si capisce subito che quello che Tarantino porta sullo schermo non è solo un racconto di guerra, decisamente no. La guerra è solo il necessario proscenio dove il Nostro fa muovere le sue Iene in divisa.
Perchè sono veramente cattivi i "bastardi" il cui unico scopo è far fuori più nazisti che si può. E come atipici indiani prenderne lo scalpo a trofeo. Ci piace persino il buon Brad Pitt, convincente nei panni di Aldo Raine, ufficiale americano (e, guarda un pò, anche ebreo) capo supremo dei bastardi e bastardo quasi quanto il Golem del gruppo: L'Orso Ebreo. Interpretato dal regista, qui attore,  Eli Roth (quello di Hostel)
E ci fa piacere sapere che le atmosfere qui sono lontane anni luce dai tragici lungometraggi sull'Olocausto. Ci fa piacere vedere il pazzoide Adolf Hitler bucherellato da tanti bei colpi di mitra. E, infine (e scusate) ci fa piacere il rogo finale dentro il quale si spengono tutte le speranze del terzo Reich e di chi ne aveva appoggiato le folli trame.
Quel che non ci (o mi) fa piacere è la punizione finale inflitta all'ironico SS, colonnello Landa. Alla fine, ad onor del vero, il meno cattivo (ma sicuramente il più bastardo!) risulta essere proprio lui.
Un applauso, signori, al maestro Tarantino...
E una personalissima standing ovation da parte mia...che sono di parte!
Dimenticavo...un'omaggio al grande David Bowie, al maestro Morricone e a certo cinema "polizziotesco" che sono certo Tarantino gradirebbe...

Un Ami
Putting out the fire

martedì 17 maggio 2011

Punto della situazione

Allora...
se penso a questo blog come un diario mi viene voglia di chiuderlo adesso e non parlarne più. Ho scritto solo due diari nella mia vita, ed entrambi in periodi ben precisi e per un tempo ben limitato.
Se questo è scrivere un diario non tenete conto di queste parole.
Altrimento prendete questo post come un invito a seguirmi in questa avventura collettiva.
Collettiva?
Mah, questo è da vedere. Nel senso che devo ancora capire chi mi legge, chi mi intravede, chi mi mette fra i link preferiti per pura abitudine. Chi, semplicemente, non verrà mai a conoscenza di tutto questo.
Ai navigari fantasma questo post(o) è dedicato...
Insomma signori della corte, io sono qui e cercherò di esserci.
E stasera (e qui chiudo sul serio) vi consiglio questo libro di Richard Matheson, per gli amanti del fantastico e non.
TRE MILLIMETRI AL GIORNO di R. Matheson, Fanucci - Collezione Dark Immaginario, 2004. Euro 13,00



C'è la nube radioattiva; nuvole del genere andavano di moda negli anni '60.
C'è la coppia felice.
C'è l'erba del verde giardino, sempre da falciare.
Erba alta, altissima. Tanto alta che a falciarla tutta, a Scott, gli ci vorrà tutta una vita... O l'eternità.
Quel che rimane a Scott Carey è quel che di Scott Carey rimane ogni giorno. Perdonate il gioco di parole, ma il millimetro, in questa eccellente opera di un prolifico e geniale scrittore, diventa la misura dell'esistenza per il protagonista di questo "classico" scritto nel 1956 da Richard Matheson (autore, fra le altre cose, di molti episodi di "Ai confini della realtà"). Un classico che ne ha generato un altro, un anno dopo: il film, prodotto dalla Universal "The incredible shrinking man" (Radiazioni BX- Distruzione Uomo, in italiano) di Jack "Black Lagoon" Arnold.
Ragni giganti, gatti grossi come triceratopi, caldaie alte come l'Empire State Building e quella certa voglia che aumenta col diminuire dell'altezza...
Mr. Carey diventa, in proporzione, di tre millimetri più piccolo ogni giorno che passa. Sarà stata la nube radioattiva in complicata reazione chimica con diserbanti e affini o sarà stato il capriccio di qualche satanasso? La causa del fenomeno rimane sconosciuta e l'uomo vede il proprio corpo diventare un fantoccio di lana. Che si restringe, se lo metti nell'acqua calda.
C'è il dramma. C'è della pacata fantascienza domestica. Ci sono le pulsioni sessuali di Scott e l'impotenza funzionale di fronte alla moglie (fedelissima, pazientissima, infine materna: an american correct wife), c’è il tradimento. L’ingrato "shrinking man" per sentirsi uomo ancora una volta non esiterà ad intrattenersi con la graziosa nana di un circo.
Poi c’è la lotta epica fra l'uomo e la bestia: una tarantola grossa come un rinoceronte, uccisa a suon d’ingegno dal minuscolo Scott.
La lotta per la sopravvivenza formato mignon ma egualmente dura. E Matheson, con maestria, con assoluta coerenza traccia il dramma dell'uomo rimpicciolito senza esitazione, senza inadeguate sortite in logori cliché sci-fi.
Matheson inventa l'universo ulteriore, quello ai confini della nostra stessa esistenza spaziale, ricordandoci che l'anima di un microscopico insetto a forma d'uomo, in fondo, non è meno dignitosa della nostra. La miniaturizzazione, qui, è solo un varco; scomparire, spingendosi al di sotto della visibilità, vuol dir altro che morire.
Ma, mi chiedo, Matheson l'aveva pensata la metafora del trapasso quando ha scritto di questi "Tre millimetri"?
Mi piacerebbe chiederglielo.
Buonanotte...

Peperoni e cervicale

Scusate l'accoppiata...
Oggi un colpo di karate al collo (sono certo che la cosiddetta cervicale è un'invenzione giapponese) mi ha costretto a due ore di completo letargo...Dopo, come uno zombi, sono andato verso il frigo. Vertigini, varie ed eventuali...Insomma, ero da rottamare. Apro il frigo e m'illumino d'immenso.
Peperoni gialli a sorridermi!
Il passaggio dal frigo al forno è stato quasi naturale. Ecco il risultato:


Forno a 180° per un'oretta scarsa, peperoni opportunamente privati del cappello (che poi ho usato per chiuderli durante la cottura), qualche salume tagliato a dadini (la pancetta pronta andrà più che bene, wurstell, dadolata di scamorza affumicata e formaggio svizzero, solito scalogno, carote tagliate "à la julienne", mollica di pane bagnata con olio, sale e pepe. Tutto questo dentro i peperoni, che non vedevano l'ora...
Un filo (lungo) d'olio su ciascun candidato alla cottura e fondo della teglia ben oleato. Tutto qua. Facile no?
E via così.
Il gioco è fatto.
Buoniiiiiiiiiiiiiii!!!!!

lunedì 16 maggio 2011

Dopocena

Post veloce per mostrarvi l'accaduto.
Premetto che il risultato è stato positivo. Io, avendoli mediamente folti, mi sono leccato i baffi...
Ecco.
Fase 1  - Sul soffritto con scalogno si aggiunge la salsiccia e si fa insaporire per circa 5 minuti. Poi si aggiungono funghi, un cucchiaio di prezzemolo e un pomodoro medio tagliato a dadini. Si pepa, pizzichissimo di sale e si mescola...


Fase 2 - Si aggiunge un mestolino di brodo, si copre (qui ancora il coperchio doveva arrivare) e si fa cuocere per una venitina scarsi di minuti...


Fase 3 - Giù con il risotto. Solo riso per risotti mi raccomando. Lasciatelo tostare per un minuto...


Fase 4 - Si comincia ad aggiungere, mestolo alla mano, il brodo...

 

Fase 5 - Ci siamo quasi...mescolate per il tempo necessario di cottura del riso...


Fase 6 - E ' fatta. Mantecate, mescolate, spegnete la fiamma, servite, decorate...insomma, fate quel che volete.
Ma non dimenticare di mangiarlo!

Cambio di programma



....l'asparago è morto...lunga vita all'asparago!
Il fungo atomico ha distrutto l'asparago.
E' successo che...insomma, avevo dimenticato di aver comprato i funghi. Allora il risotto diventa funghi e salsiccia. Lo chiamo risotto Primaverizzato comunque.
Colpa del pomodoro, spezzetato, che aggiunge un pò di colore.
Stesso procedimento del fu asparago con l'aggiunta di un bel cucchiaio di prezzemolo tritato (non troppo finemente, in tal caso si chiama "polverizzato". E non mi piace).
Forse posto qualche foto. Vediamo come viene....

Polvere d'asparago e salsiccia


Ricetta serale. Titolo surreale. Allego una rivisitazione (pessima) di un fotogramma di Taxi Driver...
Risotto asparagi e salsiccia. Una leccornia.
Si fà così, se vi va. Dando per scontato il pagamento della bolletta luce e acqua, si prendono sei asparagi della Orogel (attendo lauto pagamento per l'implicità pubblicità), si fanno lessare in due dita d'acqua bollente per 6 minuti. Si scolano e si mettono da parte.
Solito soffritto con scalogno, poi si aggiunge un pò si salsiccia sbriciolata (il budello no eh!) e si fa insaporire il tutto per una decina di minuti. Poi ci aggiungete gli asparagi tagliati a pezzetti non troppo piccoli.
E qui c'è il dubbio amletico sollevatomi da un'amico tempo fa. La punta va messa o no?
Risposta.
Siccome nessuno è mai morto per le punte d'asparago io non le scarto.
Se proprio vi provocano repulsione al gusto ma le tollerate alla vista, mettetele come decorazione sul vostro meraviglioso risotto.
Tornando a lui, dopo aver aggiunto gli asparagi al composto chimico di cui sopra, fate insaporire il tutto con qualche cucchiaio di brodo vegetale bello caldo. Sono sicuro che l'avevate già preparato e messo da parte...
Fatto?
Dopo versate il riso e fatelo tostare per un minuto. Porzioni di 70 g a testa.
Aggiungete il brodo e mescolate fino a farvi male ai polsi e ai limiti della lussazione della spalla.
Fatto?
Fate cuocere, qualche secondo prima di spegnere la fiamma due o tre cucchiai di grana, mescolate, spegnete, fate riposare per un minuto...e...mangiate, è ovvio!
Corro nel mio laboratoio culinario...Se la macchina fotografica mi aiuta in batteria, posto qualche foto.

I lunedì al sole

 ...che a parte il titolo del post è un bellissimo film di Fernando Leòn de Aranoa. Il film ci fa apprezzare meglio il lavoro (certo, di lunedì è veramente un'impresa complessa!), il sole, gli amici e i buoni propositi. Che sono quelle cose che abbiamo un pò tutti, installate nel nostro "sistema". Poi arriva il virus della giornata e devi riformattare tutto, ma proprio tutto. E t'incazzi, e fai bene ad incazzarti. 
Perchè in fondo la vita è cosa semplice. Perchè renderla complicata?
Basta un poco di zucchero...diceva la svitata volante Mary Poppins...un pò di zucchero e la pillola va giù...
Mah, sarà...a me 'sto lunedì proprio non è andato giù. 
Mi rifaccio con questo filmato.
Ma sì, in fondo anche oggi un pezzetto di sole c'è stato. E basta farselo bastare. E perdonate il gioco di parole.
Ma è un gioco appunto.
Dedicato a chi pensa che tutte le mattine siano eterni lunedì!



domenica 15 maggio 2011

Profezia di Pier Paolo Pasolini - recitata da Toni Servillo

Una parte della poesia "Profezia" tratta da Ali dagli occhi azzurri...




http://www.booksblog.it/post/3512/toni-servillo-recita-profezia-di-pier-paolo-pasolini

Il blogger consiglia...

Un boccone tira l'altro. Eccone uno per la mente. Per gli appassionati di poesia e non. Per chi vuole discendere, scendere e risalire. Per chi (ri)conosce gli Inferni e ne apprezza il sottile fascino o il lento crepitio. O per chi, come me, ama i libri in modo incondizionato...
La parola al servizio della musica...

Inferni in cerimonia di Antonino Bondì, Editrice Zona.



http://www.editricezona.it/inferniincerimonia.htm

Pollo allo spiedo e "avanzi" il prossimo


Che il pollo allo spiedo sia un must per i single e non penso sia vero. Però forse non tutti sanno che...
Metti il caso che t'avanza il petto, la parte più schivata dai commensali. Perchè spesso risulta stopposa.
Quando è calda.
Figuriamoci fredda.
Allora si fa così.
Si congela o si conserva per il giorno dopo.
Vale per due persone eh!
Quando avete una carota grande, una zucchina media, uno scalogno o una cipolla piccola, pomodoro d'insalata, curry, olio,sale e pepe, brodo granulaere, riso basmati, un tegame con coperchio,  e bolletta dell'acqua e del gas pagate procedete come segue (linguaggio ricettesco).
Tagliate a pezzetti non troppo piccoli il petto di pollo, privandolo di eventuali residui di pelle.
Lo mettete da parte.
Poi fate una bella dadolata di tutte le verdure. Le carote a cubetti piccoli mi raccomando.
Tagliate finemente lo scalogno, lo mettete a soffriggere a fuoco medio per 5 minuti. Pizzico di sale.
Appena sentite un gustoso odore di soffritto ci buttate il pollo e un bel cucchiaio di curry. Mescolate e lasciate insaporire per altri 5 minuti circa. Poi via con la dadolata.
Mescolate il tutto, mezzo cucchiaio di curry ancora e un cucchiaino di brodo granulate, rimescolate, aggiungete un dito d'acqua e rimescolate ancora. Coprite con un coperchio (meglio in vetro per avere tutto sotto controllo).
20-30 minuti e mescolate ogni tanto, aggiustando a piacere di curry, sale o pepe.
A parte cuocete il riso basmati (60 g per una porzione) e nell'acqua di cottura, se ne avete, un pò di zafferano, per il colore.
Cotto tutto, mischiate i due mondi che avete creato e servite caldo ma anche freddo.
Personalissima variante di fortuna del pollo al curry...

Totò Totò...quanto fiato sprecato...

Sentirlo parlare di giornalismo mafioso è davvero un insulto...ma, tant'è, diceva il buon Pavese...
Giustizia è fatta...


Non solo horror

Amici miei. Miei amici...
Ugo, Mario, Nino e ancora Alberto, Marcello, Federico...questa è per voi





E' domenica

Eh sì, al di là dell'ovvietà...è proprio domenica! Qui caldo e da voi? Chissà, a Milano...
Questo post è dedicato ad un'amica vicina-lontana che, forse adesso, mi sta leggendo. O mi leggerà, leggera.
Terra chiama luna, mi sentite?
Non smettere di trasmettere...

l testimone elettrico dell’omicidio Kennedy

C'ero una volta io. E questo io scriveva racconti. Ma è tutta un'altra vita quella. Adesso c'è il post che bussa allo schermo piatto.
Eccovi il racconto, la storia riscritta di una storia già scritta.
E buon divertimento


 

Il testimone elettrico dell’omicidio Kennedy

Nell’aria c’era ancora qualcosa di fresco da respirare e un incerto, imbarazzato sole lusingava i primi piccioni, svolazzanti e cagoni di Elm Street. E c’ero pure io, a dirla tutta. C’ero io a far luce sulle cose, sui casi, sulle persone… Era il mio lavoro, per la cronaca.
Mi portarono a Dallas, direttamente da Safford, in un viaggio durato il tempo di sei buche, una sosta per pisciare e un caffè da Rosemary’s. Chiuso dentro il furgoncino della “Lansdale &. Co.” sognavo di strade, di urina di cane, di fresca nebbiolina da parco.
Arrivai alle sei del mattino e una squadra di tre uomini era già pronta; uno di loro, poco lontano, cominciava a scavarmi la fossa mentre qualche lungimirante barboncino, annusandomi, pregustava future soddisfazioni corporali.
Dallas aspettava un uomo molto importante

Todo cambia

Dopo tutto quest'orrore un pò di pace...ma non ci fate l'abitudine.
Per chi non la conoscesse già, "Todo cambia" cantata da Mercedes Sosa

" Cambia ciò che è superficiale
e anche ciò che è profondo
cambia il modo di pensare
cambia tutto in questo mondo..."



"When there's no more room in HELL the dead will walk on the HEART.."

...e due!
non dovevate fidarvi. Si capiva che dopo Fulci (primo forse per campanilismo o perchè bisogna rispettare i morti...fin quando non risorgono, sia chiaro) era il turno di papò Romero...
Che nel '78 ha rivoluzionato il cinema, creando, dopo Dracula, Frankenstein e l'uomo lupo un mostro moderno: lo zombi. 
Perchè gli zombi siamo noi. E noi siamo loro...
Difficile vincere la guerra quando chi uccidi si rialza per uccidere di nuovo...

Dawn of the dead (1978)

 Un uomo gioca a tennis contro un muro. Siamo sul tetto in cemento di una struttura; lo testimoniano i numerosi lucernari. L'uomo ha lo sguardo concentrato, ma allo stesso tempo spento. L'uomo ha perso da poco un amico. Gli ha sparato in testa.
Finisce il gioco. L'uomo si avvicina ad un ripiano, prende la giacchetta della tuta da ginnastica e, distrattamente, fa scivolare un tubo con delle palline da tennis. Una di queste rimbalza, cade, rimbalza...Un cadavere bruciato irrompe nella scena; "gente" ammassata davanti le entrate della struttura cerca di entrare. I movimenti sono lenti, sembrano in trance. Non sono vivi. Ma si muovono ed emettono suoni, lamenti...
Parto da qui, una sequenza qualunque del film "Dawn of the dead", degna continuazione di quella "notte dei morti viventi" del 1968. Stesso regista. Stesso tema. George A. Romero ha fatto resuscitare ancora una volta i morti. I suoi zombies, ora, pensano alla grande: vogliono il mondo intero.
La storia: Uno strano fenomeno, ritenuto erroneamente un'epidemia, fa sì che il cervello dei morti si riattivi, costringendo i redivivi defunti a cibarsi di carne umana. Fresca. Fatevi due conti e capirete che non è il cibo che manca a questi disgraziati ritornanti. Il mondo è impreparato all'evento: troppe ipotesi, fantasiose congetture, idee sommarie, voci discordanti, guardia nazionale ed esercito che cominciano a farsi strada a suon di revolverate e mitragliate varie: come è loro uso e costume... Qualcuno capisce che è tutto finito...tutto finito. "Quando i morti camminano sulla terra, bisogna smettere di uccidere, altrimenti si perde la guerra". Ci ha visto bene il prete portoricano, barcollante sulla sua unica gamba, che ammonisce i due SWAT, Roger e Peter (il Ken Foree, televangelizzatore nel discreto remake di D.O.T.D. 'Dawn Of The Dead', anno 2004) con la profetica frase. Ma è il gatto che si morde la coda: se non vuoi essere ucciso devi a sua volta uccidere. E se uccidi, vedi di farlo bene. Un colpo, preciso, alla testa. L'unico modo per abbattere questa "nuova specie".
Da qui i problemi etici. Spareresti in testa a tuo padre, a un tuo caro? La prevedibile velocità di espansione del fenomeno è dannatamente scontata...

"Ora affronterai il mare delle tenebre e ciò che in esso è inesplorabile..."

Anche se il posto si doveva intitolare "Butto giù la maschera". 
Nel senso che, se fino ad adesso, vì è sembrato di sentire (e vedere) solo amenità sparse, prese da qui e là ecco che spunta lui. Il mio amato Lucio Fulci. E tutto il cinema che gli appartiene: dal nostrano demenziale Franco e Ciccio ai più pericolosi Zombi, mostri e fantasmi.
Ecco.
Che fossi appassionato d'horror...no, questo l'ho già detto. Ma quello che segue no.

L'Aldilà di Lucio Fulci (1981)


 
S'è detto molto, tanto, bene e male di questo film di Fulci. Lo stesso regista ammette che non è uno dei suoi film migliori e la critica più "infezionata" lo considera (forse a ragione, ad esser onesti) privo di una vera e propria sceneggiatura (curata dallo stesso Fulci, da Giorgio Mariuzzo e l'immancabile Dardano Sacchetti, che scrive pure il soggetto).

S'è detto tanto.
Ma "L'Aldilà" di Fulci è e rimane, il fiore all'occhiello del cinema horror italiano targato anni '80.
C'è la ghost story, c'è il gore estremo, c'è la casa maledetta, c'è la vendetta del presunto stregone, con il pallino della pittura. E c'è lo sguardo, il vero protagonista della pellicola. Lo sguardo che sottintende certo terrore, certo orrore che di lì a poco sta per esplodere.


La storia:Lousiana. L'ex fotomodella Liza Merrill (Catriona MAc Coll)eredita un albergo. Consigliata dall'amico architetto Martin Avery(ci credereste? E' Michele Mirabella!), decide di ristrutturare la malandata magione. La casa, scoprirà Mirabella (che finirà con il volto sbranato da affamate tarantole) è costruita su una delle sette porte dell'inferno. Proprio quelle. Doveva saperlo il pittore Zweich, trucidato sessant'anni prima dagli abitanti del luogo, pacifici contadini che lo massacrano a suon di colpi di catena e poi lo inchiodano a una delle pareti del cantinato. L'imputato, decide il tribunale popolare, è sospettato di stregoneria. Nella stanza 36 dell'hotel "Sette Porte" (guarda caso!), il nostro, dipingeva il suo personalissimo e desolato Aldilà. Prima di morire, manco a dirlo, il puntuale anatema arriva alle orecchie dei garbati e comprensivi villici. Magari non proprio amanti della pittura...

Omaggio a Lenin

Arthur Rubinstein - L.van Beethoven - Appassionata (1° movimento)



Adele...questa sconosciuta (?)

Non so se si tratta di buon soul-pop. Non so se è soul-pop. Non so se c'è un pò di gospel, boh.
Non sono un esperto.
Ma a me quest'Adele piace. Scontato il testo, forse anche la musica.
Ma a me piace.



Un corto "very creepy"

Vi lascio alle immagini di questo pluripremiato corto della Pixar. Che dire...le cose più terrificanti appartengono al mondo dei giocattoli, delle bambole in particolare (se permettete vi consiglio "Dolls" di Stuart Gordon).
Buon divertimento Alma!



Stop e-motion ( o Bored Radio)

C'ho provato pure io. Prodotto in 10 minuti. Il mio primo (forse unico) video in stop-motion


Subsonica

Che io sia un appassionato di horror (anche vacui) e dintorni forse s'è intuito. Ma che lo sapessero anche i Subsonica, che con la loro "Istrice" hanno reso omaggio a certo cinema della carne e della trasformazione, beh, quello proprio non lo sapevo. Un grazie sentito. Per il sound, per quella Torino, per quell'Istrice e per i colori del video, freddo metallo che si infila sotto pelle e ci sta pure comodo.
Strada da "Tutti i loro sbagli" se n'è fatta. E mi pare che ci siamo adesso...Bravo Samuel e tutti gli altri.

 


sabato 14 maggio 2011

Diorami atipici...

"Ho lavorato principalmente alla creazione di ambienti in miniatura in cui esseri immaginari evolvono, regrediscono, consumano, espellono, si moltiplicano e decadono".
(Mark Powell a proposito dei suoi diorami)

   



Dylan Dog, i fighetti e Hellblazer

In principio era Dylan Dog...Poi, forse per caso o forse per necessità, incontro questo amico sceneggiatore di fumetti (e ci incontriamo a Palermo e poi di nuovo a Roma...mah, il caso) mi dice che Dylan Dog è il Constantine dei fighetti. Mah, dico, fico, che vor dì però. Non mi sono mai sentito un fighetto, non capisco proprio no.
Non mi offendo, questo è vero. Ma indago.
E scopro John Constantine. O meglio, lui scopre me. E Dylan Dog diventa Topolino. E Topolino muore definitivamente fra le pieghe di un lontanissimo passato.
John Constantine e l'amico romano mi parlano di Garth Ennis e io li ringrazio con il cuore grondante d'inchiostro di china e balloon affilati come bisturi...
Grazie.
A Constantine, a Ennis, a Roma e a tutti gli altri. E per quella birra in quel bar vicino via Appia Nuova o forse no...ho la memoria fragile Sergio...

 

Se volete saperne di più...



Muri che (ogni tanto) parlano

Ecco, queste sono le cose che mi piacciono. Surrealtà pura, urbana (poco urbana) surrealtà.
Mr. BLU ci sa fare e, mi chiedo, a chi non piacerebbe un "graffito animato" sui muri del proprio palazzo. Grigio cemento, pietra, intonaco spento e crepato. E non crepare intonaco, dai. 
Ci pensa BLU.

Se ultimo viene il corvo primo viene il post...

E questo è il primo passo. Poi, ma ciò è noto, si procede per tentativi.
Diari e affini, no, nossignore...Non riesco proprio a scriverne. Allora ci penso su e penso siano cose sparse, queste. Pensieri dirottati da abili abitatori della mente.
Entrate pure, venghino signori. Venghino.